L’articolazione del gomito rappresenta un sistema complesso che è spesso coinvolto in fenomeni infi am- matori legati a traumi, sovrac- carichi funzionali lavorativi o sportivi, patologie infi ammatorie croniche di tipo reumatologico o fenomeni degenerativi come l’artrosi.
Spesso queste problematiche vengono trascurate e una semplice infi ammazione si trasforma in un problema invalidante che costringe l’ammalato a sospendere per tempi più o meno prolungati l’attività lavorativa o sportiva.
Il dolore più o meno associato ad una limitazione dell’articolarità del gomito e ad una diminuzione della forza di fl essione ed estensione del gomito o della presa della mano sono importanti campanelli d’allarme segno di un problema articolare o periarticolare.
Una diagnostica accurata e tempestiva, supportata da una stretta collaborazione ed interazione con altre specialità quali la reumatologia, la neurologia e la fi siatria, può semplificare il trattamento di molte di queste patologie.

È molto frequente un legame tra il tipo di lavoro o attività sportiva praticati e il tipo di patologia riscontrata (gomito del tennista, gomito del
golfista o del lanciatore, gomito del lavoratore pesante, gomito del musicista, ecc) e spesso una semplice analisi della postura o dei movimenti ripetutamente eseguiti può risolvere il problema insorto.
Le patologie più frequentemente rappresentate sono le tendiniti come l’epicondilite e l’epitrocleite, le infi ammazioni o le rigidità articolari dovute a patologie reumatiche (come l’Artrite Reumatoide) o a piccole lesioni cartilaginee o a fenomeni artrosici o a esiti di traumi, la rottura di grossi tendini come quello del bicipite, le sindromi dolorose legate a compressione dei nervi che decorrono adiacenti al gomito.
L’obiettivo del medico è quello di dare al gomito una buona funzionalità nei termini di mobilità e stabilità prive di dolore.
Molte patologie necessitano di un tratt amento funzionale o conservativo che si avvale dell’utilizzo di terapie manuali o fisiche o di tutori associati ai tradizionali farmaci anti-infiammatori.
Nelle patologie più gravi o più invalidanti, dove esistono importanti defi cit anatomici o funzionali o distruzioni articolari come nelle forme più avanzate e dolorose di Artrite Reumatoide o nelle gravi rigidità e/o instabilità post-traumatiche, il trattamento prevede una chirurgia tradizionale detta “a cielo aperto” al fine di ricostruire l’apparato osteo-legamentoso mediante l’utilizzo di strumenti dedicati o, nei casi più complessi, di protesi.
Nelle patologie articolari, dove indicato, il perfezionamento della diagnostica e degli strumentari e la possibilità di trattare il gomito come altre articolazioni più note (spalla, ginocchio, polso) in artroscopia, ha reso possibile ridurre sensibilmente la traumaticità e l’invasività della chirurgia permettendo di curare grande parte delle patologie mediante strumenti del calibro di 5 mm dotati di telecamera a notevole ingrandimento che si introducono in articolazione attraverso incisioni cutanee di 1cm circa.
I benefi ci di questa tecnica consentono di ridurre i tempi di degenza, di recupero ma soprattutto il dolore post-operatorio.
Quindi, patologie dolorose come l’epicondilite, infiammazioni croniche articolari, presenza di corpi mobili articolari, lesioni cartilaginee, rigidità da artrosi iniziale o esiti di trauma, possono essere tratt ate con metodica artroscopia mini invasiva con risultati funzionali soddisfacenti.
L’intervento chirurgico, viene solitamente seguito da un percorso integrato con la figura del fisioterapista che, assieme al chirurgo, gestisce la fase riabilitativa adeguando i protocolli riabilitativi alle necessità del caso e alla risposta del singolo ammalato.
Si consiglia quindi al comparire dei primi sintomi, quali riduzione della forza o presenza di dolore, di richiedere sempre il parere di un medico qualificato o di un controllo specializzato per evitare complicazioni.

A cura del Dott. Enrico Carità e Dott. Alberto Donadelli.

Tratto da: “CorporeSano” – Maggio 2012